“Cloud Dancer”. Il bianco di Pantone 2026
Moka Mousse, una gradazione di marrone calda e avvolgente ci ha accompagnato nel 2025: era il colore Pantone 2025, una tonalità di marrone in equilibrio tra il cioccolato e il cappuccino. Un colore versatile perché rientra tra i neutri e quindi possibile abbinarlo con tanti altri colori, il bianco, il blu il rosso, il verde e tutte le possibili sfumature pastello; da scartare il grigio. Lo abbiamo visto utilizzato in diverse collezioni presentate a settembre nella Fashion Week milanese quindi per la P/E 2026 nella tonalità Moca Mousse proposta da Pantone e in altre tonalità più chiare. Una presenza un po’ sorprendente perché il marrone non è un colore estivo e neppure un colore da abito da sera. Sulle passerelle la modalità più diffusa era il marrone combinato con celeste o rosa.
Anche sui red carpet abbiamo notato abiti da sera marrone Moka Mousse. Basti ricordare l’abito di Amal Clooney per la serata a Londra degli Albie Awards, i premi annuali organizzati dalla Clooney Foundation for Justice; oppure Luisa Ranieri in gonna marrone e top nero con maniche lunghe; oppure Vittoria Puccini al Film Festival di Taormina.
Ma parliamo del colore 2026.
Cloud Dancer (Identificato come Pantone 11-4201) dichiarato solennemente colore 2026 è una tonalità di bianco che Pantone Color Institute ha caricato di significati importanti relativamente al tempo in cui viviamo. Non è mai stato scelto un bianco come Color of the Year, fatta eccezione per il lontano 2006, quando il neutro Sand Dollar era stato selezionato per rispecchiare un clima economico incerto. Cloud Dancer è una sorta di tela bianca su cui ricominciare daccapo, ha spiegato Leatrice Eiseman, Direttore Esecutivo del Pantone® Color Institute: “L’invito ad aprire nuove strade e nuovi modi di pensare”. Un invito a rallentare, alla calma rasserenante, a cercare nuovi equilibri, a sottrarsi agli infiniti stimoli che la vita contemporanea ci fornisce, un invito a fermarsi e guardare in alto come la protagonista dell’annuncio ufficiale. “In questa fase di trasformazione, Cloud Dancer offre una promessa di chiarezza. …… La cacofonia che ci circonda rende difficile ascoltare la nostra voce interiore: scegliere questo bianco significa eliminare il superfluo, ritrovare concentrazione, liberarci dal rumore”. Cloud Dancer non punta a stupire: punta a rasserenare
Noi ci occupiamo solo dei riflessi che questo annuncio possa avere nel campo moda, ma la scelta del colore investe tutte le manifestazioni del vivere quotidiano e quindi questo annuncio toccherà la moda, il design, l’arredamento, il beauty, il colore di capelli, il packaging, l’industria automobilistica, il colore dei detersivi, la presentazione degli alimenti, ecc., ecc., ecc…
“E’ un bianco più morbido”, ha detto ancora il direttore esecutiva del Pantone Color Institute illustrando la tonalità: “Non è un bianco puro, non è un bianco tecnico, non è quel tipo di bianco otticamente molto brillante …… Questo è volutamente un bianco non sbiancato, un bianco dall’aspetto molto naturale”. Un colore minimalista che funzionerà come esaltante tutti i colori, ma anche le linee e i volumi; è una tela bianca che stimola la creatività, permette di spaziare, aprirsi a nuovi approcci, far emergere nuove idee.
Il bianco è un colore chiave nel mondo della moda. Non manca mai nelle collezioni, come non manca mai nei guardaroba tanto estivi che invernali. Talvolta è diventato il singolo colore di una collezione -ricordiamo la collezione A/I 2023/24 di Simonetta Ravizza e quella Primavera Estate 2021 di Silvia Venturini Fendi. Come non ricordare la Mostra di camicie bianche di Gianfranco Ferrè prima a Prato nel Museo del Tessuto gennaio-giugno 2014 e poi a Milano nel 2015 ; o ancora la manifestazione “WHITE IN THE CITY” nel fuorisalone 2017.
Pensiamo che nel 2026 avremo un boom di diffusione del bianco in tutti gli angoli della nostra vita, sarà più difficile l’utilizzo di questo colore possa limitarsi alla tonalità Cloud Dancer. La parola passa ora ai produttori e poi ai consumatori.









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