A fior di pelle

“La mano d’un artigiano è sempre pura quand’egli lavora” scriveva Cesare Cantù.
Le mani sono un secondo cervello e un secondo cuore, che con passione e ingegno sanno creare dal nulla cose mirabili, in cui è racchiuso un mondo di eccellenza, fatto di sapere e sapienza, esperienza e dedizione.
Sono questi in fondo i valori dell’alto artigianato italiano che gli consentono di distinguersi e farsi apprezzare in tutto il mondo, partendo talvolta da posizioni di piccola nicchia.
E’ il caso delle formidabili maestranze di Giosa, un laboratorio di pelletteria di altissima qualità (con boutique adiacente), incastonato nel cuore del pittoresco quartiere di Brera a Milano.
Il punto distintivo di questa bottega artigianale è la lavorazione magistrale della pelle di coccodrillo, che i suoi artigiani sanno trasformare con perizia in accessori unici, in primis borse, di particolare morbidezza e versatilità, personalizzabili in una varietà di colori, forme, capienze, declinando diverse conce e rifiniture. Tra i prodotti realizzati a mano, oltre a raffinate borse, vi sono anche cinture, guanti, portafogli, valigie, pochette, cappelli, portachiavi, custodie per cellulari. Di tutti vengono curati internamente la progettazione, la prototipazione, la colorazione delle pelli, il loro taglio ed assemblaggio in articoli esclusivi, finiti con cura nei minimi dettagli, talvolta impreziositi da metalli preziosi e altri materiali di pregio.
Personalmente apprezzo soprattutto le borse, classiche e casual, e i guanti, molto sensuali e originali, di somma qualità e sofisticato impatto visivo.
In quanto tailor-made, ogni borsa è assolutamente unica nel suo genere, pur essendo apparentemente semplice e minimalista nella conformazione, contraddistinta dall’eleganza tipica del marchio, rivolta a chi ha buon gusto e cerca uno stile personale. Pregevoli le cuciture a mano e la funzionalità interna grazie a tasche e scomparti.
Deliziose le miniborse, perfette per riporvi piccoli oggetti come chiavi, cosmetici, borsellino e smartphone. I particolari di stile sono sempre ricercati, mai appariscenti, e le pelli invitano al tocco per assaporarne la morbidezza, malgrado l’aspetto “squamoso”.
Nata negli anni ’50, l’attività di Giosa è stata avviata da Santo Santamaria, allora terzista per conto di importanti maison del lusso, il quale iniziò a lavorare le pelli di rettili, per poi specializzarsi nel coccodrillo. In seguito la bottega è stata portata avanti a partire dal 2004 dal figlio Giorgio, che oltre ad apprendere il mestiere del padre, ha impresso un forte impulso alla diffusione internazionale del marchio, comunque mantenendosi sempre in un segmento di nicchia per veri intenditori, ampliando la notorietà delle sue creazioni assurte a sinonimo di Made in Italy di alta gamma ed esclusività. Oggi la maison può contare su una quindicina di talentuosi addetti tra produzione e commercializzazione e punta saggiamente ad una crescita organica fatta di piccoli grandi passi, con tenacia e consapevolezza.
Il cuore di Giosa però continua a pulsare a Brera, nel dedalo di stradine del vecchio quartiere dove è nato, coniugando come sempre l’eccellenza delle mani e la creatività del cervello, artigianato e arte.
“Un uomo che lavora con le sue mani è un operaio; un uomo che lavora con le sue mani e il suo cervello è un artigiano; ma un uomo che lavora con le sue mani, il suo cervello e il suo cuore è un artista” (frase attribuita a San Francesco d’Assisi).





